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N. 59 del 15 Ottobre 2025 |
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News a cura di Marco Actis Grosso, Piero Balestrino, Giancarla Rosso e Kostik
I dettagli che illuminano: uno sguardo nuovo sul nostro patrimonio
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Chiese del meseRoccaforte Mondovì e Fénis |
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Questo mese abbiamo scelto di evidenziare due chiese che contengono Velari e Tassellature: la Pieve di San Maurizio a Roccaforte Mondovì, in provincia di Cuneo, e la Cappella castrense del Castello di Fénis a Fénis, in provincia di Aosta.
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![]() Pieve di San Maurizio - Roccaforte Mondovì (CN) |
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Una escursione nel Monregalese
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![]() Cappella castrense del Castello di Fénis - Fénis (AO) |
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Scoprire le cappelle castrensi valdostane
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Itinerario tematico di scopertaFrugando fra i dettagli nelle chiese del Monregalese di Piero Balestrino |
![]() Itinerario tematico "Frugando fra i dettagli nelle chiese del Monregalese" |
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L’itinerario proposto ci porterà a scoprire dettagli e particolari che caratterizzano affreschi presenti in alcune cappelle e chiesette del monregalese. Partiamo da Piozzo dove possiamo ammirare una pavimentazione a scacchi che arricchisce “L’Annunciazione” presente sull’arco santo nella Cappella di San Bernardo. Percorsi 12 km sulla SP 12dir ci spostiamo a Bastia Mondovì dove possiamo ammirare la chiesa di San Fiorenzo. Ricchissima di affreschi ci propone, in particolare, una bellissima decorazione sul soffitto dell’abside. Tramite la SP 13 e la SP 36, dopo 9 km giungiamo a Carassone, un quartiere di Mondovì, per visitare la chiesa di Santa Maria. Restiamo in Mondovì e saliamo a Piazza tramite strada Santa Maria e in pochi km (6) arriviamo alla Cappella di Santa Croce ricca di particolari presenti negli affreschi. Lasciamo Mondovì e procedendo verso sud, dopo aver percorso 13 km sulla SP 5 raggiungiamo la pieve di San Maurizio a Roccaforte Mondovì in cui è presente un ricchissimo velario. Le cappelle di Piozzo, Mondovì Piazza e Roccaforte Mondovì sono visitabili tutti i giorni dalle ore 9 alle 18 grazie alla app “Chiese a porte aperte”, la chiesa di Bastia è visitabile tutte le domeniche da aprile a ottobre dalle 15 alle 18 (visite guidate), la chiesa di Carassone contattando la Parrocchia al numero 0174 42 963. La lunghezza del percorso proposto è di 40 km e ci porta a vedere
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Articolo del mese
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![]() Sirena bicaudata - Cappella Castello Sarriod de le Tour - Saint-Pierre (AO) |
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È una figura di donna con una doppia coda di pesce da lei tenuta in alto con le mani, un frequente simbolo che nel medioevo romanico tra il X e il XIII secolo si trova inserito nelle decorazioni di pievi e chiese cristiane. Diffusissima in Irlanda, Francia, Spagna, Svizzera e soprattutto in Italia. Questa figura, però, ha una storia millenaria: gli antichi poeti, a partire da Omero rappresentano le sirene come metà donna e metà uccello (arpia), che ammaliano i naviganti con il loro canto. |
Approfondimenti agiografici
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![]() San Maurizio - Cappella di Missione - Villafranca Piemonte (TO) |
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La scheda agiografica del mese è dedicata a San Maurizio, titolare della chiesa di Roccaforte Mondovì. Uno dei tanti soldati, in questo caso un ufficiale, della mitica Legione Tebea. Maurizio, come i compagni, si rifiutò di sacrificare agli dei pagani e sarebbe stato martirizzato sotto l'imperatore Massimiano, intorno al 286 nella zona del cantone svizzero del Vallese. Le presunte reliquie di Maurizio furono portate nel 1591 a Torino e poste nella cappella della Sindone.
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Approfondimenti di glossario
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![]() Velario - San Maurizio - Roccaforte Mondovì (CN) |
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La voce del Glossario del mese è dedicata al Velario. Il velario nell’arte romanica è quell’elemento pittorico che compare spesso come motivo decorativo nelle absidi, dipinto nella parte inferiore delle superfici murarie, al di sotto della zona destinata alla raffigurazione delle teofanie o dei cicli cristologici. Si tratta di una finta tenda, resa con pieghe, cordoni e anelli, che imita un drappo prezioso steso a protezione e al tempo stesso a delimitazione dello spazio sacro. La sua funzione è insieme simbolica ed estetica: richiama l’idea della cortina del Tempio di Gerusalemme, che separava il Santo dei Santi dal resto del santuario, e dunque allude al mistero della presenza divina custodita nell’altare e nell’abside. Al tempo stesso, crea una sorta di inquadratura scenica che esalta l’immagine sovrastante del Cristo in maestà, della Vergine o dei santi, come se questi apparissero al fedele oltre un velo che si apre.
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Racconto del mese
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![]() Le (dis)avventure di un collaboratore |
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