|
News a cura di Marco Actis Grosso, Piero Balestrino e Giancarla Rosso
San Martino e i campanili tra storia, arte e devozione
|
A cura di Grazia Salinelli
Tra ottobre e novembre abbiamo avviato la pubblicazione degli articoli della nuova sezione “Borghi e Memorie di Pietra e Arte”, un progetto pensato per accompagnare la scoperta delle chiese presentate sul sito attraverso il racconto dei borghi che le accolgono.
La sezione offre al visitatore una cornice storica, culturale, paesaggistica e architettonica, arricchendo la visita con contesti, storie e curiosità che aiutano a comprendere più a fondo l’identità dei luoghi.
Tra i contributi già pubblicati segnaliamo quelli dedicati a Castino e Olmo Gentile, borghi che ospitano due chiese intitolate a San Martino.
Chiese del meseBollengo e Aosta |
|
Questo mese abbiamo scelto di evidenziare due tra le tante chiese dedicate a San Martino: il Campanile di San Martino o Ciucarun a Bollengo, in provincia di Torino, e la Chiesa di Saint-Martin de Corleans a Aosta. |
|
|
Il campanile, noto come «Ciucarun», è ciò che resta dell’antica chiesa dedicata a San Martino di Tours nell’abitato medievale di Paerno (oggi frazione di Bollengo, TO). Nel 1250 il borgo fu interessato dalla fondazione del nuovo centro fortificato di Bollengo che comportò lo spopolamento dell’antico villaggio; documenti posteriori indicano che la chiesa perse lo status di parrocchia nel 1477 e fu demolita nel 1731, mentre il campanile rimase. La struttura è databile all’XI-XII secolo, sulla base dello stile architettonico (archetti pensili in cotto, lesene angolari, sequenza di aperture feritoie-monofore-bifore). |
|
|
|
|
|
|
|
La chiesa di Saint-Martin de Corléans ad Aosta rappresenta un raro esempio di architettura romanica immersa in un contesto storico e archeologico di straordinario valore. La prima costruzione risale al XII secolo e viene citata per la prima volta in una bolla di Papa Alessandro III del 1176 figurando tra le parrocchie assegnate al Vescovo di Aosta Aymon de la Porte Saint Ours. Nel secolo seguente, e per circa trecento anni fino al 1488, è stata controllata dalla Prevostura di Saint Gilles di Verres. Nel 1788 venne accorpata alla parrocchia di Saint Etienne per attuare il decreto che imponeva l’accorpamento tra loro di quelle minori. Il 1956 segna il ritorno al ruolo di Parrocchia, tuttora svolto, anche se dal 1976 è sostituita per le celebrazioni ordinarie dalla Chiesa del Sacro Cuore costruita ex novo a pochi metri di distanza. |
|
|
|
|
Biblioteca – Libri e DocumentiSan Martino di Tours. La sua opera, il suo pensiero, il suo tempo |
|
Giuseppe Cassini - San Martino di Tours. La sua opera, il suo pensiero, il suo tempo - Edizioni Congedo - 2021 - 208 pagine - € 20,00 La biografia che ci consegna questo libro non è rigorosamente cronologica: è pensata per argomenti, per cui ogni capitolo ha una sua autonomia e può essere letto a prescindere da tutti gli altri. Ciò nonostante la narrazione rispetta, a grandi linee, la scansione temporale dei fatti. Non è una biografia agiografica, né tanto meno un lavoro che si limita a ripetere il già detto, ma uno studio storico, che argomenta sulle critiche e sui giudizi positivi rivolti a san Martino e al suo primo biografo: Sulpicio Severo. È un lavoro che, dopo attenta analisi delle diverse prese di posizione, ci restituisce l’immagine di un Santo profondamente ispirato e di indiscussa moralità. Uno dei più grandi Santi della Cristianità, che ha saputo conciliare la vocazione ascetica (il monaco) con la gestione del potere (il vescovo), schierandosi sempre dalla parte degli oppressi e senza mai dimenticare di essere il più umile tra gli umili e il più povero tra i poveri. |
Biblioteca – Libri e DocumentiVita di San Martino di Tours |
|
Fortunato Venanzio - Vita di San Martino di Tours - Curatore G. Palermo - Città Nuova - 1985 - 176 pagine - € 18,00 Si tratta della Vita di San Martino di Tours scritta da Fortunato Venanzio (presso Treviso 540 ca - Poitiers 600 ca) poeta latino cristiano. L'autore, educato a Ravenna, lasciò verso il 570 l’Italia e visse a lungo nella città di Poitiers, di cui divenne vescovo. Scrisse alcune opere in prosa e numerosi componimenti in versi su temi secolari e religiosi (Carmina), per cui è stato definito l’ultimo dei poeti classici e il primo dei poeti medievali. Sono famosi i suoi inni religiosi Pange lingua e Vexilla regis. |
Mappa TematicaLe chiese dedicate a San Martino di Tours e San Martino papa |
|
La pagina propone la mappa tematica «Chiese Romaniche, Gotiche e Rinascimentali dedicate a San Martino di Tours e a San Martino papa», offrendo un percorso geografico di queste dediche nel territorio piemontese e valdostano. Cliccando sui segnaposto si accede alle singole schede descrittive, permettendo una fruizione interattiva e approfondita del patrimonio artistico. L’interfaccia, chiara e funzionale, accompagna il visitatore alla scoperta di più punti di osservazione: la dedicazione martinianea, l’evoluzione stilistica delle architetture, il contesto storico-territoriale.
|
Itinerario tematico di scopertaSulle orme di Fra Martino e sulle note della famosa canzoncina: dal Canavese ad Aosta di Piero Balestrino |
|
Questo mese, ispirandoci al Martino (Fra’) con l’attitudine a suonare le campane, proponiamo due percorsi che ci porteranno ad ammirare campanili di chiese dedicate al Santo suo omonimo di Tours. Con il primo saliremo dal Canavese ad Aosta. Si parte da Torre Canavese (TO) dal piccolo campanile della Cappella di San Martino. Con la SP 56 raggiungiamo in soli 5 km San Martino Canavese (TO) per ammirare la Torre Campanaria di San Martino. Da qui ci muoviamo verso la Valle d’Aosta dove raggiungeremo, percorsi 44 km, Arnad e la bellissima chiesa di San Martino. Per farlo utilizziamo la SP56 fino a Scarmagno, l’autostrada A5 sino al casello, tanto per restare in tema, di Pont-Saint-Martin, e da qui la SS26 fino ad Arnad. Riprendiamo il cammino con la SS26 fino a Chambave. Inerpicandoci con la SR11, saliamo al comune sparso di Verrayes dopo possiamo ammirare due campanili di chiese titolate a San Martino, una nel capoluogo e l’altra in frazione Diemoz. Ridiscesi nella valle principale percorriamo la SS26 fino ad Aosta, meta finale del viaggio, per giungere all’antica chiesetta di Saint-Martin de Corleans, dopo aver percorso gli ultimi 25 km. La lunghezza del percorso proposto è di 105 km Seguendo questo itinerario ammireremo i campanili (e le chiese) di:
|
Itinerario tematico di scopertaSulle orme di Fra Martino e sulle note della famosa canzoncina: da Novara a Bollengo di Piero Balestrino |
|
Questo mese, ispirandoci al Martino (Fra’) con l’attitudine a suonare le campane, proponiamo due percorsi che ci porteranno ad ammirare campanili di chiese dedicate al Santo suo omonimo di Tours. Con il secondo itinerario partiamo da Novara e, andando verso ovest, giungeremo a Bollengo nel Torinese. Iniziamo il percorso dalla Chiesa parrocchiale di San Martino in piazza Gaudenzio de Pagave a Novara. Usciamo da Novara e tramite le SP11 e 10 giungiamo a Casalino dove ammireremo gli splendidi affreschi nell’ex Oratorio di San Martino. Proseguendo verso ovest con le SP11 e 6 eccoci a Casanova Elvo dove vediamo il campanile della chiesa parrocchiale di San Martino. Risaliti sull’auto la SP53 e la solita SP11 ci permettono di arrivare a Villareggia ed alla Chiesa di San Martino, l’ultima del viaggio, perché la meta finale, a Bollengo (SP78), ci consente di ammirare un campanile solitario dedicato, ovviamente, a San Martino e soprannominato “Ciucarun”. La lunghezza del percorso proposto è di 103 km Seguendo il percorso ammireremo i campanili (e le chiese) di:
|
Articolo del meseSan Martino di Tours: il valore della condivisione di Giancarla Rosso |
|
San Martino Nacque a Sabaria Sicca, l’odierna Szombathely in Pannonia, una regione al confine tra Austria e Ungheria, all’incirca intorno agli anni 316 o 317, figlio di un ufficiale dell’esercito romano che lo chiamò Martinus in onore di Marte, il dio della guerra. Trascorse l’infanzia a Pavia dove il padre era stato trasferito e lì ebbe modo di avvicinarsi al cristianesimo, tanto che a dodici anni divenne catecumeno. Però a 15 anni dovette arruolarsi nell’esercito, in quanto figlio di un militare; quindi...
|
Approfondimenti agiograficiSan Martino di Tours e San Martino papa |
||
|
|
Approfondimenti di glossarioCappa |
|
Tutti conoscono l’aneddoto che racconta di San Martino che divise il proprio mantello con un mendicante e che il giorno dopo, al risveglio, per miracolo, se lo ritrovò intero. Tecnicamente il mantello del santo era una “cappa” che in lingua latina significa appunto “mantello”, cioè un ampio soprabito senza maniche in uso in Europa Occidentale nel corso del Basso Medioevo ed il cui utilizzo si è protratto fino all’ età moderna. Lo si può considerare un’ evoluzione del “capperone” un indumento medioevale da lavoro. Nello specifico fu destinato ai “bellatores” cioè a quella classe sociale della nobiltà europea che erano letteralmente “colore che combattono”, cioè proteggevano la società attraverso la guerra. Poiché i militari portavano una “cappa” corta, questa fu detta “cappella”. La famosa “cappella” di San Martino, fu considerata una reliquia, in possesso dei re francesi della dinastia dei Merovingi; Carlo Magno la fece conservare nell’oratorio del suo palazzo di Aquisgrana che da allora fu chiamata Aix la Chapelle. Il termine latino ”cappella” passò ad indicare per estensione l’oratorio che conteneva quel corto mantello...
|
Collabora con Chiese RomanicheInvia foto, articoli e documenti |
|
|
|
Diventa protagonista! Invia foto, articoli e documenti Hai foto, notizie, filmati, articoli, testi, tesi o itinerari sulle chiese romaniche, gotiche e rinascimentali di Piemonte e Valle d'Aosta? Vuoi farle conoscere? Inviale, le pubblicheremo sul Sito e su questa news, citandoti come autore. Non dimenticare di mandare anche l'autorizzazione a pubblicare. Invia a news@chieseromaniche.it |
|