|
Il melograno è rappresentato nell’arte medievale come frutto rotondo dalla scorza dura e brillante, talvolta aperto a mostrare i semi interni. |
Le foglie sono simbolo di rigenerazione, di rinascita spirituale grazie al sacrificio di Cristo, rappresentato dal frutto.
Sono considerate simbolo di abbondanza e di fertilità, ma anche della Resurrezione.
Nel pensiero cristiano medievale il melograno è simbolo di unità nella molteplicità: i molti semi racchiusi in un solo frutto rappresentano la Chiesa composta da molti fedeli uniti in un’unica fede.
È segno di fecondità spirituale, vita eterna e resurrezione, poiché i semi richiamano la vita che si rinnova.
La buccia dura allude alla forza della fede che protegge l’interiorità del credente.
In ambito mariano, il frutto è associato alla Vergine come immagine della maternità e della purezza feconda.
In alcune interpretazioni tardo-gotiche assume anche valore di carità e amore divino, per il colore rosso dei chicchi che richiama il sangue di Cristo.
Nell’arte romanica e gotica il melograno è rappresentato nei capitelli, nei portali e nei mosaici come elemento vegetale carico di significato simbolico.
Nella pittura sacra appare spesso nelle mani del Bambino Gesù o della Vergine, come segno di redenzione e promessa di salvezza.
È frequente anche in contesti paradisiaci o giardini dell’Eden, dove allude alla vita eterna.
Nel repertorio ornamentale tardo-medievale diventa motivo ricorrente nei ricami, nei paramenti liturgici e nei fregi architettonici, associato a viti e palmette in schemi di rigida simmetria decorativa.
Inviaci foto per il Glossario