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Ottobre porta con sé una luce più tenue e riflessiva, capace di esaltare i particolari che spesso sfuggono a uno sguardo frettoloso. È proprio nei dettagli che l’arte romanica, gotica e rinascimentale delle nostre chiese rivela la sua ricchezza: velari che si stendono come tessuti dipinti, geometrie che scandiscono pareti e volte, piccoli particolari che ci parlano con la stessa Questo numero ci conduce a Roccaforte Mondovì e a Fénis, luoghi dove l’arte sacra si intreccia con la storia dei territori, e ci invita a un nuovo modo di osservare: non solo l’insieme, ma anche le sfumature che danno vita e respiro alle immagini. Accanto a questo percorso di scoperta, si apre un’altra possibilità: quella di esprimere la vostra voce. Da settembre, i visitatori possono lasciare una valutazione delle chiese, un gesto semplice ma prezioso che arricchisce il lavoro di documentazione e restituisce la percezione viva di chi ha varcato quelle soglie. La realtà del nostro patrimonio non è mai immobile: cambia con la luce, con lo sguardo, con le emozioni di chi lo incontra. È in questa coralità che la bellezza diventa condivisione e memoria comune. E non è tutto: in questo numero tornano anche le rubriche che ci accompagnano di mese in mese - il focus sui particolari, le immagini dal territorio, i contributi dei nostri collaboratori - ciascuna con il suo sguardo originale e complementare. Un mosaico che vuole restituire la vitalità e la varietà di un patrimonio che continua a sorprenderci. Vi auguriamo una piacevole lettura e non vediamo l’ora di ritrovarvi nel prossimo appuntamento di novembre, per proseguire insieme questo lungo viaggio tra arte, storia e spiritualità!
l viaggio alla scoperta di dettagli ci porta nel monregalese facendoci scoprire a Bastia Mondovì la splendida chiesa di San Fiorenzo, soprannominata la “Cappella Sistina del monregalese ed a Cigliè tre piccole ma significative cappelle dedicate a San Rocco, San Giorgio e San Dalmazzo.
A Bastia Mondovì possiamo ammirare gli affreschi che illustrano la vita e le opere di San Fiorenzo, di Sant’Antonio Abate e della Vergine.
Trovano inoltre spazio sulle sue pareti le rappresentazioni della Gerusalemme Celeste, dell’Inferno nonché la Passione di Cristo.
Il visitatore che entra nelle chiese romanico-gotiche, in genere rimane affascinato dagli affreschi che può ancora ammirare nonostante lo scorrere dei secoli.
Non meno importanti, però, per la loro funzione decorativa e spesso anche simbolica, sono i dettagli che completano e rifiniscono le scene.
I costoloni delle volte, gli sguinci delle monofore, i sottarchi presentano decorazioni a motivi floreali o a festoni; le parti basse delle pareti conservano tracce di “velario” o di “tassellatura” e vale la pena alzare lo sguardo per ammirare le bellissime “rose geometriche”.
È proprio su questi particolari significativi che vogliamo soffermarci e farvi apprezzare in questo nuovo documento.
Il progetto Chiese Romaniche nasce alla fine degli anni Ottanta dalla passione di Marco Actis Grosso per le architetture sacre del medioevo e del primo rinascimento piemontese.
Sin dall’inizio si è configurato come un’iniziativa non profit, fondata sulla collaborazione di numerosi “amici del progetto” e priva di qualsiasi forma di pubblicità o sponsorizzazione.
Nel 1993, quel sogno ha preso forma concreta con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere il patrimonio di chiese romaniche, gotiche e rinascimentali del Piemonte.
Sotto l’egida della Fondazione ISPER Carlo Actis Grosso, i primi passi furono la pubblicazione di un breve volume cartaceo e, in seguito, di una serie di CD che documentavano i risultati delle prime ricerche.
Nel 2018, il progetto ha compiuto un passo decisivo con la nascita del dominio www.chieseromaniche.it, continuando a beneficiare del patrocinio della Fondazione e ampliando progressivamente i propri contenuti.
Oggi, il sito rappresenta il risultato di 32 anni di ricerca e dedizione..
Attraverso un meticoloso lavoro di censimento, sostenuto da fonti bibliografiche, rilievi e sopralluoghi, offre una visione completa del patrimonio, anche meno conosciuto, delle chiese romaniche, gotiche e rinascimentali del Piemonte.
Sono attualmente 1.670 le chiese censite.
Dal 2016 è in corso una campagna di verifica e aggiornamento sul campo, che ha arricchito le schede con immagini, filmati, dati pratici e geolocalizzazione su Google Maps ed Earth.
Il sito si propone come un indice ragionato del patrimonio, offrendo informazioni essenziali e rimandando ad altri siti per gli approfondimenti, evitando duplicazioni e mantenendo un approccio documentale ed essenziale.
Oggi sono disponibili 2.561 link di approfondimento a cui si aggiunge un archivio fotografico di 19.070 immagini, il più ampio mai realizzato in Piemonte.
Per alcune chiese particolarmente documentate sono state create 57 gallerie fotografiche dedicate.
La crescita della fototeca è frutto della collaborazione di 52 persone ed enti, che hanno contribuito con le proprie fotografie.
Un’altra sezione fondamentale del sito è il Glossario, che raccoglie991 termini, simboli e attributi per interpretare l’iconografia delle chiese, e l’area Agiografia, che propone 350 schede e 958 immagini dedicate ai santi rappresentati negli affreschi.
Completano il progetto 207 itinerari di scoperta, tra percorsi geografici, tematici e cicloartistici.
Dal 2019 è attiva la newsletter di Chiese Romaniche, giunta oggi al suo 59° numero, e dal 2020 è in corso l’iniziativa “1993–2023: una foto per ogni chiesa”, che mira a completare la documentazione fotografica dell’intero patrimonio.
A oggi sono già state fotografate 1.409 chiese e ne restano 261 da completare.
Nel 2022 è nata la collana “Documenti di Chiese Romaniche”, che ha pubblicato sinora 20 studi e ricerche originali, offrendo spazio a contributi specialistici e testimonianze sul patrimonio sacro del territorio.
Nel 2025, il sito si è ulteriormente ampliato con la nascita delle sezioni “Articoli” e “Racconti”, pensate per condividere approfondimenti, esperienze di visita e riflessioni.
Nel 2024, il progetto si è esteso anche alla Valle d’Aosta, dove proseguono il lavoro di rilevazione e la campagna fotografica dedicata.
Dopo oltre trent’anni, Chiese Romaniche continua a crescere, mantenendo intatto il suo spirito originario: far conoscere e custodire la storia, l’arte e la spiritualità delle chiese del Piemonte e della Valle d’Aosta, patrimonio comune da scoprire e condividere.

